Nella mano dell'angelo by Dominique Fernandez

Nella mano dell'angelo by Dominique Fernandez

autore:Dominique Fernandez [Fernandez, Dominique]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2022-03-21T23:00:00+00:00


Lo scandalo del contraddirmi, dell’essere

con te e contro te; con te nel cuore,

in luce, contro te nelle buie viscere;

e cercando nuovi capitoli da poter aggiungere al mio romanzo per osar riapparire davanti all’urna. Vivo o morto, Gramsci restava il nostro maestro, la nostra guida, il nostro giudice. Nessuno scrittore degno di questo nome avrebbe trascurato di recarsi sotto il mirto a interrogare le sue ceneri.

29

Per raggiungere il cimitero uscendo dai macelli, dovevo aggirare una collina: o come chiamare l’altura che si ergeva a picco e mi sbarrava il cammino? Disabitata, sterile, senza alberi né case, dal profilo insolito e stranamente spoglia, essa non sembra appartenere né alla natura, né agli uomini. I suoi pendii, invasi dalla gramigna, sono molto inclinati alla base, poi si addolciscono vicino alla sommità che appare piatta. Quel monticello, da cui la vita sembrava assente, mi affascinava per l’enigma di tutto quello spazio sprecato. Non vedevo alcun sentiero, alcun mezzo per salire. Soltanto alcune grotte scavate ai suoi piedi ospitano una parvenza di attività: servono da stalle, da laboratori o da cantine a maniscalchi, mercanti di vino, fabbricanti di botti, il cui lavoro intermittente turba appena la pace campestre di quell’angolo di verde dimenticato nel cuore della metropoli.

Chi conosce il monte Testaccio? Nessuno lo citerebbe come l’ottavo colle di Roma, benché eguagli gli altri sette per antichità e mistero. Gli abitanti dell’Urbe avevano l’abitudine di venire a gettare in quell’area paludosa compresa tra il Tevere e l’Aventino le loro stoviglie rotte. Pezzi di anfore, frammenti di olle, cocci di crateri e di piatti si ammucchiarono nel corso degli anni. Il mucchio crebbe fino a divenire un monticello. Poi i secoli lo ricoprirono di un manto d’erba e di cardi, gli uomini se ne disinteressarono, restò nudo e abbandonato sotto il cielo, antico santuario che nessuno osò profanare.

Passavo davanti alle grotte percorrendo un sentiero circolare pieno di solchi e di buche. Il Testaccio strapiombava da ogni lato: impossibile tentarne l’ascensione. Quale segreto custodiva sulla sua cima? Perché gli artigiani all’entrata delle loro caverne non mi davano che risposte evasive? Un tosacani aveva collocato il suo seggiolino pieghevole davanti all’officina del sellaio. Con i suoi strumenti sistemati in una scatola da scarpe, non restava inoperoso a lungo. Con il suo feltro ammaccato, il ciuffo grigio, la bocca sdentata e il sorriso alla Richard Basehart (l’attore scelto da Fellini per interpretare il Matto nel suo nuovo film) mi sembrò un sempliciotto. Officiava secondo tutte le regole dell’arte sua, pur sapendo che non avrebbe mai ricevuto una lira dalla sua clientela errante. Come se si fossero passati parola, i campioni più disparati della razza canina arrivavano trotterellando, dopo aver visitato i macelli e frugato nei rifiuti. Si sedevano docilmente davanti al tosatore che sottoponeva il cliente a una toletta meticolosa. Il cane, strigliato a dovere, si rialzava senza fretta, si scrollava e si allontanava scodinzolando. Alla svolta del sentiero, si girava e ringraziava con un ultimo uggiolio. Il vecchio sollevava il cappello. Forbici, spazzola e pettine rientravano ordinatamente nella scatola.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.